Entrate nello strano mondo di Imiri Sakabashira in cui gli abitanti sono creature zoomorfe che emergono l'una dall'altro, così come i loro dintorni ugualmente bizzarri: The Box Man segue i protagonisti in viaggio in scooter attraverso un complesso paesaggio che oscilla tra una densa città, una campagna semplificata quasi fino all'astratto e un ibrido delle due. Uno non è sorpreso di incontrare una creatura che è per metà uomo anziano e per metà aragosta o rana volante in questo mondo dove la nostra guida è apparentemente un gatto-mollusco antropomorfo. Sakabashira intreccia questa storia assurda in un arazzo senza cuciture costruito come elementi apparentemente disparati come il folklore giapponese, la cultura pop e il surrealismo. In queste vignette diventa difficile distinguere tra l'animato e l'inanimato, il vero e l'immaginato. Una tensione che aggiunge uno strato di complessità a questo diario di viaggio psichedelico quasi senza parole.